Il Grande Dizionario Universale di Pierre Larousse (1875) lo descrive come inferiore al clarinetto <<per la qualità e l’ampiezza del suono>>. Sebbene Berlioz ne parli in termini elogiativi – egli concepiva persino l’integrazione di una grande sezione di sax nell’orchestra sinfonica – il sassofono faticò per trovare una sua collocazione nella musica classica. Al contrario, deve la sua notorietà e la sua sopravvivenza alla musica popolare. In effetti, la sua versatilità, la sua capacità di espressione fanno si che venga adottato fin dall’inizio del secolo scorso, non solo nelle orchestre da ballo dove sostituisce i violini, ma anche in quelle jazz dove, importato da un certo John Joseph, fa la sua prima apparizione nel 1914. Con la fine della prima guerra mondiale e il ritorno dei soldati, comincia veramente, negli Stati Uniti, l’infatuazione per il sax. Del resto, questo strumento ha uno sviluppo identico, nello stesso periodo, in Sudamerica, in particolare in Brasile sotto lo stimolo di Pixinguinha. Il sax diventerà lo strumento simbolo del jazz più della tromba perché da una parte non conosce altro repertorio e, dall’altra, ha creato molti musicisti, decisivi per la storia del jazz. Addirittura per quella della musica in generale.
..continua la prossima settimana... Appuntamento oggi alle 23:00 con la SAXOPHONE PLAYLIST |
AuthorMarco Girgenti Meli - Station Manager Archives
Aprile 2021
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