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Il Sassofono 3/12

30/9/2019

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Nel jazz degli anni ’20, si distinguono tre correnti di sax. Nelle orchestre di New Orleans, il suo ruolo è innanzitutto di accompagnamento. Marca il tempo come il contrabbasso. I primi sassofonisti a distinguersi in questo stile sono spesso anche dei clarinettisti. È il caso di Paul Polo Barnes (sassofono contralto), di Earl Fouché, Louis Warnecke e Stump Evans, sempre all’alto. Hal Jordy suonava il baritono, mentre Adrian Rollini, Spencer Clark e Min Leibrook utilizzavano il sax basso (al quale fanno ricorso oggi Anthony Braxton, Vinny Golia, Yochk’ o Seffer, Roscoe Mitchell e pochissimi altri). La storia riporta il nome di Barney Bigard, famoso per la sua esecuzione in slap e che fu, si dice, il primo a suonare un sax tenore in un’orchestra jazz (nel 1919, in quella di King Oliver), prima di intraprendere una brillante carriera di clarinettista. Sidney Bechet, un altro famoso clarinettista negli anni ’10, scoprì il soprano a Londra durante la guerra e lo introdusse al suo ritorno nel 1919. Fu uno dei primi a improvvisare su questo strumento e di conseguenza ad aprire una strada nella quale si riverseranno molti sassofonisti jazz. In seguito, il soprano fu praticamente abbandonato (salvo che da Bechet, Steve Lacy e Lucky Thompson negli anni ’50) fino a quando John Coltrane non gli restituì un ruolo predominante. Negli anni ’80, il soprano conta tanti seguaci quanti il tenore e l’alto, tanto fra i musicisti (Wayne Shorter, Dave Newman, Lol Coxhill, Evan Parker, Jane Ira Bloom, Michel Doneda, ecc.) che fra il pubblico che ha familiarizzato con la sua sonorità nasale. Bechet, guidando le prime note di Johnny Hodges, segnerà in questa prospettiva la corrente swing.

...continua la prossima settimana...
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Appuntamento oggi alle 23:00 con la SAXOPHONE PLAYLIST
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Ascoltare Jazz Elimina Stress Traffico

29/9/2019

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Ascoltare musica Jazz elimina lo stress causato dal traffico e dalla guida? Nessuna ricerca scientifica lo ha ancora provato. É pur vero che in questo momento stai leggendo questo blog. Hai quindi in mano uno smartphone, un tablet, o sei davanti lo schermo del computer. Quindi non stai guidando, e puoi rilassarti! Buon ascolto!
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La Bossanova #1

27/9/2019

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Corrente artistica e musicale nata in Brasile alla fine degli anni ’50 attiva su tutto il continente statunitense durante gli anni ’60. Nata, dice Jobim, dall’incontro della samba brasiliana e del jazz moderno, la bossa nova conosce un precursore nel compositore José Alfredo da Silva (detto Johnny Alf) il quale, a partire dal 1949, porta alla samba brasiliana gli elementi costitutivi del jazz moderno. Ma bisogna attendere l’entrata in scena di Jobim  (Sinfonia de Rio de Janeiro, 1955) per intravvedere le primizie del movimento bossanovista. Il disco <<Foi a noite>> della cantante Silva Telles, la prima registrazione di João Gilberto (Chega da saudade, 1959) e l’incontro di Jobim con Vinicius de Moraes in occasione della colonna sonora musicale di Orfeo Negro (il film di Marcel Camus, Palma d’oro a Cannes in quello stesso anno) precipiteranno le cose. Continua la prossima settimana.
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                                                                                                                                                                                             Prossimo >>
Artistic and musical current born in Brazil in the late 1950s active throughout the United States during the 1960s. Born, Jobim says, from the encounter of Brazilian samba and modern jazz, bossa nova knows a precursor in the composer José Alfredo da Silva (called Johnny Alf) who, starting from 1949, brings the building blocks of jazz to Brazilian samba modern. But it is necessary to wait for Jobim (Sinfonia de Rio de Janeiro, 1955) to come on the scene to glimpse the first fruits of the Bossanovist movement. The album << Foi a noite >> by singer Silva Telles, the first recording of João Gilberto (Chega da Saudade, 1959) and Jobim's meeting with Vinicius de Moraes on the occasion of the musical soundtrack of Orfeo Negro (the film by Marcel Camus, Palme d'Or in Cannes in that same year) will precipitate things. Continue next week.
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                                                                                                                                                                                                     Next >>
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New York #1

25/9/2019

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Capitale mondiale del jazz dalla fine degli anni ’20 e il cui centro, l’isola di Manhattan, può essere diviso in tre aree musicali. Harlem a nor (uptown), Broadway in mezzo (midtown) e, a sud, il Greenwich Village (downtown). Punto di incintro di musicisti venuti da tutti gli Stati Uniti, poi dal mondo intero, New York è il laboratorio, la vetrina e il trapolino di lancio di tutti gli stili e le tendenze della musica afroamericana. Benchè il jazz faccia la sua apparizione nel 1917 a Broadway, con la scrittura dell’Original Dixieland Jazz Band al ristorante Reisenweber (ma già nel 1915 Freddie Keppard e la sua Original Creole Band suonano al teatro Winter Garden) è nell’uptown che si sviluppa, verso il 1920, l’”Harlem stride”, stile di pianoforte di cui i maggiori rappresentanti sono James P. Johnsos, Willie The Lion Smith e Fats Waller. Continua la prossima settimana.

                                                                                                                                                                                    Successivo>>
Since the late 1920s and whose center, the island of Manhattan, the world capital of jazz can be divided into three musical areas. Harlem in nor (uptown), Broadway in the middle (midtown) and, to the south, Greenwich Village (downtown). A meeting point for musicians from all over the United States, then from across the globe, New York is the laboratory, showcase, and launching pad for all African American music styles and trends. Although jazz made its appearance in 1917 on Broadway, with the writing of the Original Dixieland Jazz Band at the Reisenweber restaurant - but already in 1915 Freddie Keppard and his Original Creole Band play at the Winter Garden theater. It is in the uptown that develops, around 1920, the "Harlem stride," piano style of which the leading representatives are James P. Johnson, Willie The Lion Smith and Fats Waller. Continue next week.

                                                                                                                                                                                               Next>>
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Il Sassofono 2/12

23/9/2019

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Il Grande Dizionario Universale di Pierre Larousse (1875) lo descrive come inferiore al clarinetto <<per la qualità e l’ampiezza del suono>>. Sebbene Berlioz ne parli in termini elogiativi – egli concepiva persino l’integrazione di una grande sezione di sax nell’orchestra sinfonica – il sassofono faticò per trovare una sua collocazione nella musica classica. Al contrario, deve la sua notorietà e la sua sopravvivenza alla musica popolare. In effetti, la sua versatilità, la sua capacità di espressione fanno si che venga adottato fin dall’inizio del secolo scorso, non solo nelle orchestre da ballo dove sostituisce i violini, ma anche in quelle jazz dove, importato da un certo John Joseph, fa la sua prima apparizione nel 1914. Con la fine della prima guerra mondiale e il ritorno dei soldati, comincia veramente, negli Stati Uniti, l’infatuazione per il sax. Del resto, questo strumento ha uno sviluppo identico, nello stesso periodo, in Sudamerica, in particolare in Brasile sotto lo stimolo di Pixinguinha. Il sax diventerà lo strumento simbolo del jazz più della tromba perché da una parte non conosce altro repertorio e, dall’altra, ha creato molti musicisti, decisivi per la storia del jazz. Addirittura per quella della musica in generale.

​..continua la prossima settimana...
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Appuntamento oggi alle 23:00 con la SAXOPHONE PLAYLIST
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Il Whitney Museum inaugura la mostra “Jason Moran”

22/9/2019

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Il Whitney Museum di New York ha aperto venerdì 20 settembre la prima personale del musicista Jason Moran. La mostra, che porta il suo nome, segna la fine di un assioma: che i pittori appartengano alle gallerie d’arte e i musicisti ai locali musicali.
fonte VNY La Voce di New York
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I Blue Note

18/9/2019

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Blue Note è il nome di molti jazz club negli Stati Uniti (Chicago, New York) e in Europa. Tra i più celebri, quello di Filadelfia che vide Charlie Parker nel 1954, e quello di Parigi (27, ru d’Artois) che dal 1958 al 1968 presentò sotto l’egida di Ben Benjamin i migliori musicisti e cantanti moderni (Sarah Vaughan, Bud Powell, Kenny Clarke, Stan Getz, Dexter Gordon, Chet Baker…). Ricostruito, servì come scenario per ‘Round Midnight, il film di Bertrand Tavernier. A New York (131 West e 3a Strada) esiste un nuovo Blue Note dagli anni ’80. 
​ [P.C.]
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THE SAXOPHONE PLAYLIST'S ON AIR!

16/9/2019

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Il Sassofono #1

16/9/2019

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I sassofoni sono una famiglia di strumenti ad ancia semplice, con un corpo conico e un meccanismo a chiavi. Le quattro chiavi più usate nel jazz sono il soprano (in si♭), l’alto (in mi♭), il tenore (in si♭) e il baritono ( in mi ♭). Esiste anche il sopranino (una quarta al di sopra del soprano) e il basso (una quarta al disotto del baritono). Il tenore in do (ingl. C melody sax), inventato per orchestre sinfoniche, è caduto in disuso e il contrabasso, che fu costruito solo in una decina di esemplari, è di una pesantezza incredibile.
Tutti questi strumenti hanno una tessitura di due ottave e una quinta (ma la maggior parte dei musicisti può salire di più), si scrivono in chiave di sol e sono traspositori. La sezione di sax di una grande orchestra di jazz è composta in genere da due alti, due tenori e un baritono. Inventato dal belga Adolphe Sax verso il 1840, il sassofono venne concepito dapprima come strumento per fanfare militari.
​Continua la prossima settimana.
​Saxophones are a family of simple reed instruments, with a conical body and a key mechanism. The four keys most used in jazz are the soprano (in si ♭), the alto (in mi ♭), the tenor (in si ♭), and the baritone (in mi ♭). There is also the sopranino (a fourth above the soprano) and the bass (a fourth below the baritone). The tenor in C (English melody sax), invented for symphonic orchestras, has fallen into disuse. The double bass, which was built only in a dozen specimens, is of incredible weight.
All these instruments have a texture of two octaves and a fifth (but most musicians can go higher), they are written in G key and are transposers. The sax section of a large jazz orchestra typically consists of two highs, two tenors, and a baritone. Invented by the Belgian Adolphe Sax around 1840, the saxophone was first conceived as a tool for military fanfare.
​Continue next week.
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ON AIR!

15/9/2019

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